lunedì 4 giugno 2012

I want you - Il senso di vuoto

I want you - Il senso di vuoto
di Sergio Baldassini

Ci sono parole che compaiono con una frequenza inaspettata nei testi che trattano di arte. Parole che ondeggiano tra esoterismo e filosofia, talvolta completamente separate dall’oggetto che ha originato la discussione.

Dal testo in catalogo della mostra VEROsimile-L'estetica del simulacro, a cura di Maddalena Rinaldi e Alessia Vergari. Chiostro di Sant'Agostino, Montefalco(PE). Dal 2 al 16 giugno 2012. Testo di Maddalena Rinaldi

"Progetto site specific per il Chiostro di Sant’Agostino a Montefalco è quello presentato da Sergio Baldassini, I want you – il senso del vuoto. Nato nel 1979 a Roma dove tuttora vive e lavora, Sergio Baldassini ha alle spalle una laurea in ingegneria elettronica e, avvicinatosi all’arte da autodidatta, è un artista provocatore e ribelle. Lavora con la performance e l’installazione predilegendo il tema del rifiuto, molto spesso in riferimento al sistema dell’arte.
I want you – il senso del vuoto è un’installazione complessa ed articolata che nasce come naturale e conseguente sviluppo della ricerca che l’artista sta portando avanti da qualche anno http://iwantyouproject.blogspot.com) e confluisce nella riflessione sull’abuso, l’appropriazione e l’uso improprio del termine “vuoto”.
Sergio Baldassini affronta quell’aspetto del verosimile che si cela dietro l’uso e il riuso dei termini nell’arte come nella vita quotidiana, il cui utilizzo è fautore di una risemantizzazione a volte inattesa.
Parte dell’installazione è, infatti, l’esposizione di un’indagine sociolingiustica condotta dall’artista negli ultimi mesi il cui corpus di analisi è dato da un insieme di comunicati stampa di eventi e mostre d’arte all’interno dei quali egli rintraccia la ricorrenza del termine “vuoto” e riflette sulle sue implicazioni semantiche. Questa prima parte dell’indagine si lega alla ricerca dell’artista attorno al concetto ed all’estetica del vuoto nella cultura giapponese. L’installazione nasce infatti dalla rilettura de “Il libro dei cinque anelli” (1645) di Miyamoto Musashi un classico dei trattati sulla strategia militare, usato in passato in Giappone per l’addestramento dei samurai (e dei manager oggi). Nell’opera il vuoto è considerato come uno dei cinque elementi insieme a Terra, Acqua, Fuoco e Vento e descritto come “dimora,dove non c’è alcuna forma o corpo”. L’installazione condurrà lo spettatore in un percorso di riflessione e consapevolezza sul tema, invitandolo a rendersi co-autore dell’opera."


Bozzetto per l'installazione

Cartoncino A4, acrilico, testo da il "Il libro dei cinque anelli" di Miyamoto Musashi

Installazione(particolare)

Installazione(particolare)
Installazione(particolare)
Particolare(penna su post it)

Cartoncino A4, acrilico, testo da il "Il libro dei cinque anelli" di Miyamoto Musashi

Particolare(Legno, impiallacciature, libro.25,5X25X5)

Particolare dell'installazione(evidenzitore su comunicato stampa, foglio A4)

4 commenti:

  1. ...Come al solito un'installazione assai complessa, si accettano domande?
    Trovo molto interessante associare il vuoto com'è inteso nella filosofia orientale al vuoto com'è percepito nell'arte... Anche se difficile è conoscerne realmente la consistenza, tanto per un samurai quanto per un artista o un menager... figuriamoci per il resto del mondo!
    Ma, a parte il mio pensiero, più o meno interessante, potrei chiedere all'artista, cosa "rappresenta" per lui il vuoto; definito da Musashi dimora senza forma ne corpo?
    ...Vista l'installazione e avendone la possibilità, ammessa la buona predisposizione dell'esecutore, si potrebbero fare mille altre domande, ma in definitva mi basterebbe soltanto una risposta.
    - Qual'è il senso che un potenziale osservatore dovrebbe dare a questa installazione?
    O semplicemente quale il senso che avrebbe voluto offrirne l'artista?
    ...O anche, Come riempire quello spazio lasciato vuoto da tutto ciò che è stato affisso ed esposto?
    Perfavore Sergio Baldassini risponda... è importante ai fini della comprensione del vuoto e dell'opera.

    Le dimensioni di un (a)tomo sono determinate dalla distribuzione degli elettroni intorno al nucleo.Eppure è impossibile detrminare sperimentalmente le dimensioni di un (a)tomo isolato.



    ...Oggi ad esempio è luna piena...

    Noemi Longo

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    Risposte
    1. Cara Noemi,
      Non so se sono impossesso delle risposte alle tue domande. Io sono più portato a fornire problemi. I comunicati stampa con la parola "vuoto" evidenziata sul fondo dimostrano che c'è, almeno sulla carta, il vuoto. Gli oggetti, Musashi, i simil-enso, vogliono dare una definizione o anche una forma al concetto(contraddicendo il samurai e abbracciando le capacità visionarie di chi riesce avedere quello che non c'è).
      Ciò che vorrei lo spettatore vedesse è in evidenza. O meglio è evidenziato. E nel caso non riuscisse a vederlo, in un certo senso, sarebbe perfino meglio.
      Oggetti, immagini e parole. Questo c'è.
      Anche molto altro, ma il resto lo lascio a te.

      ps:Le domande che avresti voluto fare a WDM qualcuno gliele ha poste? Hai trovato risposte o solo "vuoto" e qualche impiallacciatura?

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  2. No, diciamo che non ho chiesto all'universo di darmi alcuna delucidazione circa l'opera di WDM... dunque non ho avuto alcuna risposta.
    A me non interessa parlare all'universo se posso interagire direttamente con l'esecutore dell'opera.
    Grazie per la risposta.
    :-)
    Rimane comunque assai piena e complessa... altro che vuoto!
    Noemi Longo

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