venerdì 26 novembre 2010

I want you - La calvizie e la storia dell'arte

Il 4 Dicembre 2010 alle ore 19:00, si inaugura presso La Porta Blu Gallery(Arco degli acetari 40, 00186 Roma) l’installazione interattiva di Sergio Baldassini dal titolo “I want you – La calvizie e la storia dell’arte” a cura di Fabrizio Pizzuto e Giulia Zamperini. L’opera inizia con una lettera indirizzata al direttore di Flash Art Giancarlo Politi che risponde sulle pagine della rivista e si conclude in galleria attraverso un’analisi animata del testo che coinvolge gli spettatori invitandoli a continuare il dialogo.

“I want you – La calvizie e la storia dell’arte” di Sergio Baldassini
A cura di Fabrizio Pizzuto e Giulia Zamperini
Vernissage 4 Dicembre 2010 ore 19
Dal 4 Dicembre 2010 all’8 Dicembre 2010
La Porta Blu Gallery
Arco Degli Acetari 40 (Via Del Pellegrino), 00138 Roma
Orario di apertura della galleria: da martedì a sabato dalle ore 17 alle 20

I want you - La calvizie e la storia dell'arte

Sergio Baldassini presenta, negli spazi della Porta Blu Gallery, un'installazione interattiva, parodisticamente irriverente e derisoria dei meccanismi concettuali e dei discorsi presenti nei magazine artistici.

Il lavoro verrà inaugurato il 4 Dicembre alle 19:00 e rimarrà in mostra solo fino all'8. Baldassini prosegue qui la sua personale serie "I want you". Si tratta di installazioni parodistiche e parossistiche che analizzano... il mondo delle gallerie d'arte più famose, le personalità e le riviste più note e influenti del mondo dell'arte.

In questo caso punto di partenza è una lettera al direttore di Flash Art Politi in cui si disquisisce sul falso e sull'originale, sulla copia e sul prodotto, e si va bizzarramente a finire sulla calvizie. Il direttore Politi “si difende”, sostenendo che la sua non è calvizie, ma una rasatura, di cui descrive minuziosamente il processo.

Baldassini sviluppa a partire da qui una divertente installazione. Dentro ad essa gli avventori dovranno “falsificare” l'immagine di Politi stesso ed intervenire a pennarello sulla sua foto calvo.

Essendo l’atto artistico, per Baldassini, portatore essenzialmente di messaggi individuali e conseguentemente sociali, esso deve potersi esprimere liberamente, purificarsi dall’omologazione dei contenuti e dei comportamenti, schiavi essi stessi di un organismo culturale che ostruisce le creatività e limita qualsiasi forma di diversità.

Il visitatore è invitato a intervenire liberamente sulla testa di Politi così come l’artista intende costruire il proprio senso estetico in modo il più possibile autonomo.

L'atto viene dunque riportato alla collettività. Baldassini desidera in realtà chiarire, con toni ironici e pungenti, che il concetto di Arte può e deve essere condiviso, realizzato se è il caso, da un coacervo di più menti, così come da molteplici intenzioni.

All’artista non può esserne impedita la contestazione, nè la derisione: le espressioni artistiche devono essere lasciate a chiunque intenda avvicinarsene.








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